Gli esperti hanno provato a determinare i benefici e i danni dell’interruzione della terapia antibiotica non necessaria per le infezioni delle vie respiratorie non complicate (RTI) quando gli antibiotici non sono più considerati necessari.
Questo studio clinico multicentrico, in aperto, randomizzato controllato è stato svolto in centri di assistenza primaria dal 2017 al 2020 e ha visto il reclutamento di adulti con RTI – rinosinusite acuta, mal di gola, influenza o bronchite acuta – che avevano precedentemente assunto qualsiasi dose di antibiotico per meno di 3 giorni, che i medici non ritenevano più necessari. I pazienti sono stati quindi assegnati in modo casuale all’interruzione della terapia antibiotica o alla consueta strategia di continuare il trattamento antibiotico.
È stato randomizzato un totale di 409 che hanno riportato: la durata media (DS) dei sintomi gravi di 3,0 giorni per i pazienti assegnati all’interruzione e di 2,8 giorni per quelli assegnati al gruppo di controllo. Inoltre, i pazienti randomizzati al gruppo di interruzione hanno utilizzato meno antibiotici dopo la visita di riferimento, mentre i pazienti assegnati alla continuazione dell’antibiotico presentavano un rischio relativo di eventi avversi di 1,47, ma la necessità di ulteriori contatti con l’assistenza sanitaria nei 3 mesi successivi era leggermente inferiore.
I dati evidenziano come l’interruzione del trattamento antibiotico per le RTI non complicate – quando i medici lo ritengono non necessario – è una pratica sicura, capace di ridurre notevolmente il consumo di antibiotici.