Contraccezione d’emergenza.


25 Novembre 2020

Il parere del ginecologo

Lucia Limiti

Con le nuove disposizioni, che tolgono l’obbligatorietà della prescrizione medica per avere accesso alla pillola a base di ulipristal acetato, l’Italia si allinea a molti altri paesi europei

Da qualche settimana, anche in Italia le minorenni non hanno più l’obbligo di presentare la ricetta medica per avere accesso alla contraccezione d’emergenza, in particolare alla pillola a base di ulipristal acetato. Ne abbiamo discusso con il ginecologo Emilio Arisi, cercando di capire anche le differenze tra i due farmaci attualmente disponibili.

Dottore, da qualche settimana, finalmente anche in Italia, le minorenni possono avere accesso senza prescrizione alla pillola del giorno dopo a base di ulipristal acetato, conosciuta anche come ‘pillola dei 5 giorni dopo’. Cosa ne pensa?

Ne penso un gran bene, nel senso che è qualcosa che le categorie mediche, in particolare i ginecologi che lavorano a stretto contatto con le adolescenti, chiedevano da alcuni anni, da quando l’AIFA ha deciso di togliere l’obbligo della ricetta per le maggiorenni. Nel frattempo, questa disposizione è stata presa in gran parte del mondo e soprattutto in Europa e si è visto che la “liberalizzazione” dell’uso della contraccezione d’emergenza anche nelle adolescenti non ha portato alcun danno né a loro né alla società; semmai ha aiutato le ragazze a maturare, dopo un’esperienza traumatica di questo tipo, la convinzione che è meglio cercare una contraccezione di più lungo periodo.

Da ginecologo, che vantaggi pensa possano avere le giovani donne con l’accesso direttamente in farmacia alle pillola del giorno dopo a base di ulipristal acetato?

Non essendo più direttamente coinvolto, non posso vedere né vantaggi né svantaggi, ma se qualche adolescente mi contattasse preventivamente, darei informazioni per affrontare il farmacista con più tranquillità e consigli sull’uso della contraccezione d’emergenza, ma soprattutto sulla contraccezione di lunga durata. Sicuramente resta il vantaggio di evitare gravidanze non desiderate, che sono distruttive dal punto di vista psicologico, ma anche fisico, sociale e familiare. L’altra cosa che è molto importante, e che va sottolineata, è che si è visto che la contraccezione d’emergenza, in particolare quella con ulipristal acetato, non ha nessuna controindicazione, tanto che la stessa OMS l’ha inserita dal 2017 nella lista dei farmaci essenziali per la società. Dal punto di vista medico, dunque, si può usare tranquillamente, perché eventuali effetti collaterali, che pure sono presenti, sono lievi e di poca portata.

In base alla sua esperienza, quali consigli darebbe al farmacista che dispensa questi medicinali? E su cosa dovrebbe informarsi il farmacista per consigliare al meglio le donne che chiedono la contraccezione d’emergenza per via orale?

Semplicemente di non fare prediche all’adolescente; mentre per quel che riguarda le informazioni, le stesse società scientifiche dei farmacisti hanno predisposto delle linee guida e hanno fatto corsi di formazione sulla contraccezione d’emergenza che si possono reperire online. Inoltre, siccome, come detto, non ci sono controindicazioni, i farmacisti non devono far pensare alle donne che l’uso di questi farmaci sia qualcosa di pesante per l’organismo. Insomma, non si devono fare ammonimenti, tanto più che in tutto il mondo sono metodi usati da moltissimi anni, senza aver portato particolari problemi.

Quali differenze ci sono tra le due pillole per la contraccezione d’emergenza per via orale? È opportuno distinguere tra ‘pillola del giorno dopo’ e ‘pillola dei 5 giorni dopo’?

Intanto voglio precisare che il concetto del ‘dopo’ è che, in realtà, la pillola deve essere assunta il prima possibile dopo un rapporto che si pensa sia stato fecondante. In effetti, la sicurezza di questo metodo anticoncezionale è tanto più elevata quanto più vicini siamo al rapporto a rischio. La contraccezione d’emergenza, in generale, blocca il meccanismo dell’ovulazione e lo posticipa di qualche giorno, in modo che gli spermatozoi del rapporto a rischio vadano nel frattempo tutti a morte. Però, la cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’, a base di levorgestrel, riesce a interferire con il meccanismo dell’ovulazione fino a un certo livello, per questo è meno efficace di quella a base di ulipristal acetato, la ‘pillola dei cinque giorni dopo’, che riesce a interferire anche più tardivamente, fino a subito prima dell’ovulazione, bloccandola e spostandola di circa cinque giorni.

Secondo lei, quali informazioni è importante dare, in generale, alle donne che si rivolgono direttamente in farmacia per la contraccezione d’emergenza per via orale?

Alle donne bisogna dire che questo è uno strumento di emergenza, quindi non di uso sistematico. Questo perché non sappiamo mai esattamente a che punto siamo del sottile e delicato meccanismo dell’ovulazione, quindi il metodo può anche non funzionare, se l’ovulazione è già avvenuta. È vero che ci sono donne con mestruazioni regolari, che possono anche presumere con più certezza l’ovulazione, ma attenzione a questi strumenti elettronici che prevedono quando c’è l’ovulazione, perché il mondo scientifico è pieno di articoli che dimostrano come queste tecnologie siano piuttosto fallaci. Anche questo va detto alle ragazze quando si parla di queste cose, fidarsi delle app è giusto, ma fino a un certo punto. Per esempio è dimostrato che due mesi all’anno la donna non ovula, ma le app non tengono conto di questo.

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