I dati arrivano dalla Società medica italiana per la contraccezione e verranno presentati a maggio a un congresso europeo dei medici che si occupano di questo settore a Budapest. Secondo il report, in totale le due pillole sono passate da 400mila confezioni vendute nel 2015, a 490mila nel 2016 e poi a 570mila l´anno scorso. In due anni il salto sarebbe stato addirittura del 42% in più. All´interno di questi numeri va distinto, tuttavia, il ruolo della pillola dei 5 giorni dopo da quella del giorno dopo (entrambe prodotte dalla stessa azienda, la francese Hra).
La prima, che si chiama “EllaOne” è entrata nel mercato più di recente, nel 2012, e dal 2015 l´Aifa, agenzia italiana del farmaco, ha detto che può essere venduta senza ricetta. Così in quell´anno c´è stata la crescita maggiore di acquisti di questo medicinale, i numeri si sono un po´ stabilizzati. Da poche decine di migliaia di confezioni vendute si è passati a 145mila appunto nel 2015 e poi ben 235mila nel 2016 e 255mila l´anno scorso.
La corsa ha un po´ rallentato, riporta Repubblica, perché nel frattempo, cioè nel 2016, anche la pillola del giorno dopo ha perso l´obbligo di ricetta per le maggiorenni. Così c´è stata una sorta di “rimonta” e quindi il sorpasso nella crescita delle vendite, anche se il “Norlevo” – questo il nome commerciale del farmaco – è di più vecchia introduzione e per questo, secondo gli studi scientifici, meno efficace anche nelle prime ore dopo il rapporto sessuale rispetto alla pillola dei cinque giorni dopo.
Bisogna sempre ricordare che questi farmaci sono contraccettivi, perché funzionano soltanto se non è ancora avvenuta la fecondazione. Se questa c´è stata, le pillole non hanno alcun effetto e la gravidanza prosegue. La differenza tra i due medicinali è che, visto che possono passare molte ore tra il rapporto sessuale e la fecondazione, quella dei cinque giorni dopo può funzionare per più tempo, come chiarisce il nome. Cosa ben diversa è la Ru486, che invece è una pillola abortiva, utilizzata nelle prime settimane di gravidanza per interromperla ed è somministrata esclusivamente nelle strutture sanitarie.