
PROFESSIONE | REDAZIONE DOTTNET | 02/07/2020 19:29
Molti di loro, e in particolare quelli della medicina del territorio, non hanno diritto al risarcimento d’infortunio sul lavoro
Eroi ed eroine che hanno salvato migliaia di vite e accompagnato altre fino all’ultimo respiro, gli operatori sanitari sono stata la categoria professionale più esposta al Covid. Tra medici, infermieri e altre professioni sanitarie, sono quasi 30.000 quelli che sono stati contagiati dal nuovo coronavirus in Italia, pari al 12% dei casi totali dall’inizio della pandemia, secondo un’analisi della Fondazione Gimbe. Pur avendo pagato in prima persona e in alcuni casi con la vita, però, molti di loro risultano ora esclusi dai risarcimenti assicurativi per i danni subiti. Questa la denuncia dei sindacati, che contestano l’esclusione dagli indennizzi per i medici del territorio.
Secondo il nuovo report della Fondazione Gimbe, fino al 30 giugno, risultano esser stati 29.476 gli operatori sanitari contagiati, pari al 12,3% dei 240.578 dei casi totali in Italia. Una percentuale altissima e in crescita: se si guarda solo ai mesi di maggio e giugno, infatti sono stati identificati 7.600 positivi al Sars-Cov-2, che corrispondono al 26,5% dei 28.640 nuovi positivi per lo stesso periodo. Tra i sanitari contagiati, il 47% sono infermieri e ostetrici, il 22% medici (prevalentemente ospedalieri) mentre il resto svolge altre professioni. E la stragrande maggioranza si concentra in Lombardia seguita da Emilia-Romagna e Veneto. Questo tema, osserva Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe, è stato “trascurato negli ultimi tempi ma gli operatori sanitari hanno pagato un prezzo molto alto” e spesso non hanno potuto contare su “dispositivi di protezione individuale e protocolli adatti”. In particolare, sono oltre 170, secondo i dati della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri (Fnomceo), i medici deceduti da inizio pandemia. Molti di loro però, e in particolare quelli della medicina del territorio, non hanno diritto al risarcimento d’infortunio sul lavoro in caso di contagio da Covid 19. Un’ingiustizia contro cui si scagliano i sindacati.